Caratteristiche morfologiche

La tanuta si apparenta strettamente a dentici, orate e soprattutto ai saraghi, questo pesce presenta un corpo alto e compresso ai lati, ma di forma leggermente allungata. La bocca è piuttosto piccola rispetto alla testa. Ha un'unica pinna dorsale, e la pettorale e la ventrale sono sovrapposte. La colorazione predominante del corpo è argentea, percorsa longitudinalmente da striature dorate sui fianchi, e tonalità grigiastre. Supera raramente la lunghezza di 45 cm; e può raggiungere anche i 3-4 kg di peso. 

 

 



Abitudini

La tanuta vive abitudinariamente in branchi, ed in profondità abbastanza cospicue, su fondali che non hanno configurazione fissa. Il periodo della riproduzione è in primavera. Si nutre in gran parte di erba, alghe, etc; ma non disdegna molluschi e larve, o anche gamberetti.



Metodi di pesca

Il periodo più indicato per pescare la tanuta va da maggio a settembre , nelle ore mattutine o nel tardo pomeriggio. Il metodo di pesca più usato è il bolentino, ma anche con i palamiti si sono effettuate catture di buon calibro. Usare bolentini leggeri, con una lenza dello 0,40 munita di un calamento di un metro e mezzo circa, e un paio di braccioli di una ventina di cm. Provvisti di ami del 14. Sistemare un piombo da 70-80 gr. Circa a 30 cm. Circa dall'attaccatura dell'ultimo bracciolo, e tenerlo sollevato in immersione un metro o due dal fondo per rendere maggiormente visibile l'esca al pesce. Stando più vicini alla riva si possono usare le correntine, con 25 metri circa di monofilo dello 0,35 ed un amo del 10. Usare in ogni caso, come esche, il bacone o la tremolina. Per la correntina, in ultimo, bisogna <filare> fuori bordo una lunghezza di lenza circa tre volte equivalente alla profondità presunta, per evitare che la lenza raggiunga completamente il fondo: ciò grazie al movimento della barca stessa, che non essendo ancorata, ma bensì sospinta dai refoli del vento, e portata a scarrocciare anche se di poco.