Mi dai "un'occhiata"​ al sito web?

Mi dai "un'occhiata" al sito web?

Chi si occupa di SEO avrà, quasi certamente, almeno una volta nella vita, ricevuto questa richiesta: mi dai un’occhiata al sito web? A me è capitato e so che mi capiterà di nuovo, nonostante le infinite giornate di formazione e i numerosi articoli online che cercano di spiegare quanto questa sia un'attività che non può e non dovrebbe essere relegata a una mera occhiata.

Anche questo ennesimo articolo nasce da un'esperienza personale che mi ha fatto capire quanta non conoscenza ci sia in merito a questa specifica attività (ahimè, anche tra chi si occupa di web marketing).

In questo articolo vediamo:

  • Cosa significa "dare un’occhiata".
  • Cosa ci dice questa richiesta?
  • Perché sarebbe opportuno rispondere “no”.
  • Cosa significa fare un’analisi di un sito web.

Cosa significa “dare un’occhiata” 

 Questo verbo significa, testualmente. "il guardare qualcosa o qualcuno senza fermarvi a lungo" (Treccani).

Quando ero piccola mia madre diceva a mia sorella più grande di me di 4 anni: "dai un’occhiata a tua sorella" con il risultato finale che io restavo puntualmente sola a giocare con i miei amici. Se mia madre avesse detto a mia sorella "non perdere vista tua sorella sennò ce le prendi" probabilmente sarebbe stato diverso.

Ad ogni modo, dare un’occhiata vuol dire guardare sì ma non in modo approfondito, per esempio "dai un’occhiata al giornale" non significa leggi approfonditamente tutti gli articoli del giornale. Infatti, generalmente, quando si sfoglia un giornale si dà un’occhiata prima ai titoli e poi si decide quale articolo approfondire per primo.

Invece, trattare un sito web come fosse un giornale da sfogliare velocemente è impensabile. Sebbene le pagine di un sito web vengano considerate dal motore di ricerca (in alcuni casi) come entità che vivono di vita propria (ci sono molti esempi in merito nelle Linee guida dei Quality Rater), tutte appartengono però alla medesima struttura tecnologica, alla stessa architettura informativa e sono tutte correlate tra di loro. Insomma non si può, per esempio, fare solo l’analisi della Home page o di un’unica categoria del sito web per dire se quel sito “va bene” o “va male”.

Se quindi ci viene chiesto di “dare un’occhiata al sito web” è opportuno cercare di capire se il nostro interlocutore sa qualcosa o meno della SEO.

Cosa ci dice questa richiesta?

Una domanda simile infatti può essere posta in 2 casi differenti:

  1. La persona non sa assolutamente nulla di SEO.
  2. La persona sa che l’analisi di un sito web ha un costo perché richiede tempo ed esperienza e quindi semplicemente "ci prova" strappandone una gratuita. Nessuno vieta di fare un'analisi gratuita del sito web ma deve essere un'analisi e non un'occhiata.

Non credo di aver mai incontrato fino ad ora Tizio n° 2 ma personalmente pur se lo avessi incontrato il mio approccio non sarebbe cambiato, avrei comunque risposto: "no, non posso dare un’occhiata, devo fare un’analisi".

Perché sarebbe opportuno rispondere "no"

Il dato di fatto è che questo tipo di domanda presuppone una sottovalutazione dell’attività (per uno dei motivi sopra elencati).

Ma, a parte questo, la verità è che non è proprio possibile dare un’occhiata a un sito web se non rischiando di fare qualche danno; per altro è proprio l’utilizzo del verbo "dare un’occhiata" che stride fortemente con la parola "sito web", è come dire: ghiaccio bollente, copia originale o altri cento o mille ossimori.

Sarebbe bene rispondere "no" perché, in caso contrario, l’idea che si rischia di dare di questa attività è che sia un lavoretto da una manciata di minuti, mentre sappiamo tutti che non è affatto così. E non solo.

Non solo non si tratta di una manciata di minuti, ma in quelle ore (anche giorni volendo, dipende dal tipo di sito e storico) il professionista SEO ci mette dentro anche anni e anni di esperienza che gli consentono di arrivare ad alcune considerazioni sulla base delle quali un’impresa rivedrà totalmente il sito web, il quale è, se non la sua unica fonte di guadagno, probabilmente la fonte principale.

Quel che infatti, alle volte, le stesse aziende che operano online tendono a dimenticare è che sito web e azienda sono, agli occhi degli utenti, la stessa cosa. Talvolta, sentendo parlare gli amministratori delegati, dai loro discorsi si avverte che le due realtà, sito web e impresa, vengono percepite come slegate, due entità del tutto separate.

Per esempio si capisce chiaramente che la mole di investimenti che alcuni sarebbero disposti a fare per ristrutturare il loro ufficio dotandolo di tutte le possibili comodità risulterebbe quantomeno impensabile nel caso in cui si parlasse di rifare il sito web o di renderlo maggiormente usabile o, ancora, di aggiungere contenuti originali.

E generalmente è in questo contesto che arriva la domanda "mi dai un’occhiata al sito". Non è cattiveria è semplicemente ignoranza e una forma mentis che va cambiata, anche con un semplice "no".

Senza approfondire la questione "contenuti", per la quale sento l’esigenza di scrivere in futuro un articolo magari a 4 o 6 mani con altri colleghi, qui dico solo che se si punta sul "freelance che costa meno a singola parola" i risultati saranno proporzionati al centesimo speso.

Cosa significa fare un’analisi di un sito web

Questo articolo è arrivato già ad oltre 4000 caratteri, per cui in questo paragrafo sarò breve ed essenziale, per quanto possibile visto l’argomento.

La base della base della base richiede l’analisi di:

  1. architettura informativa;
  2. contenuti (tutti, mica solo i contenuti testuali);
  3. usabilità;
  4. backlink e citazioni;
  5. performance;
  6. risposte protocollo;
  7. capacità/facilità delle pagine di essere archiviate dal motore di ricerca (indicizzazione);
  8. capacità/facilità delle pagine di posizionarsi sui risultati organici;
  9. eventuali problemi legati a penalizzazioni/ban;
  10. Search Console e Google Analytics e/o altri strumenti di web analytics.

Dopo, e soltanto dopo, si può passare all’ottimizzazione on-site e off-site, e strutturare quindi un documento esaustivo che includa anche analisi competitor e potenzialità per il futuro, e in merito a questo ultimo punto se volessi scriverne qui non basterebbero altri 4000 caratteri.

Un sito web non è mai "solo" un sito web e chiedere a un professionista di "dargli un’occhiata" significa mostrare disinteresse non tanto per il web marketing quanto per la tua stessa azienda.

Concludendo

Non ci sono molte cose che mi innervosiscono, tra quelle che riescono a procurarmi un certo fastidio personale c’è la mancanza di umiltà che in questo settore mi pare abbastanza diffusa. Il web e quindi il web marketing in generale credo sia stato e venga a tutt’oggi sottovalutato ampiamente sia nei suoi aspetti positivi che in quelli negativi e ciò che più mi sconvolge è che questa svalutazione arriva anche da chi ha fondato il proprio business interamente online.

Ma a parte il web marketing, che ovviamente mi tocca da vicino, in generale mi infastidisce chi fa autodiagnosi delle proprie malattie preferendo un articolo scritto da titty71 invece di andare dal medico curante, chi diventa ingegnere esperto nella costruzione di ponti perché da piccolo giocava con il Meccano e chi partecipa ai concorsi come guardia parco perché ha tutta la collezione di Lupo Alberto.

Carmelo Raccioppi

SEO business manager

2 anni

Le ho fatte in alcuni casi ma attenzione che io sollevo Errori e poi sono cazzi amari 😎

Danilo Spanu

Founder e brand designer Banana Splint ➤ Progetto il tuo brand dalla D alla S (sì, faccio loghi 😉) ➤ Mi occupo di brand e personal brand e parlo di come farlo su LinkedIn ➤ <2K contatti, ma conto di scendere

2 anni

"Tanto a te che ci vuole, ci metti un attimo no?" 🙄

Mirko Massarutto

Digital Consultant

5 anni

Ben detto Mariachiara! Sto con te su ogni singola riga (anzi ognuno dei 7158 caratteri) di ciò che hai scritto! Brava!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi