La Gallinella

Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: Triglidae
Genenere: Trigla
Trigla lucerna Linneo 1758 Trigla hirundo Linneo 1758 – Trigla poeciloptera Cuvier 1829 – Trigla corax Bonaparte 1834

Osservazioni della specie

Questa, che è la specie più diffusa e più comune sulle nostre coste, è stata per lungo tempo denominata Trigla corax dal nome che gli fu attribuito dall’ittiologo Rondelet nel 1554. Il nome venne riesumato dal Bonaparte che non ritenne doversi chiamare questa specie hirundo perché Linneo nella descrizione dell’hirundo specificò che la linea laterale era aculeata. Secondo la revisione compiuta da Fraser-Brunner a questa specie spetta il nome di lucerna, ma indubbiamente il nome più noto è quello di corax.

Morfologia della specie

Si distingue facilmente dalla T. lyra per avere il corpo più snello e affusolato, per la testa meno massiccia e a profilo meno ripido e concavo. Inoltre il muso non porta i due lobi così sviluppati e separati e la spina coracoide è notevolmente più corta e meno acuminata. Le squame della pelle sono minute e mancano sulla parte ventrale. La linea laterale è ben visibile ed è formata da squame simili a quelle dell’altra specie con dei piccoli tubuli appena rilevati. La testa è corazzata e munita di numerose spine. La bocca, ampia e situata in posizione inferiore è munita su ambedue le mascelle e sul vomere di fasce di denti cardiformi di cui se ne possono contare superiormente 7 serie irregolari e 5 inferiormente. Le pinne dorsali sono due, inserite in un solco bordato da ambo i lati da una serie di 24/25 placchette spinose con la punta rivolta indietro. L’anale è appena un poco più corta della seconda dorsale e si origina un poco indietro rispetto a quest’ultima. La codale ha il bordo posteriore un po’ incavato al centro. Le pettorali sono ampie e arrivano all’altezza del 30 0 40 raggio dell’anale e, come in tutte le specie di questa famiglia, hanno gli ultimi tre raggi liberi e articolabili. Le ventrali sono ampie.

Colorazione della gallinella

È notevolmente variabile. Il dorso è rossiccio o rosa giallastro o grigiastro con macchie brune e verdastre. Il ventre è bianco rosaceo e la testa rossastro-carminio. Le pinne impari sono rossastre con macchie variamente disposte. Le pettorali sono caratterizzate quasi sempre sulla faccia interna da una macchia circolare blu-nero con piccoli ocelli celesti, mentre la faccia esterna è violaceo-rossastra.

Costumi

Specie bentonica, come tutte quelle della famiglia, ma non si spinge oltre i 300 metri di profondità e durante i mesi estivi risale verso la costa tra i 20 e gli 80 metri e in alcune zone anche fino a 8/10 metri. I giovani prediligono le acque salmastre ed entrano nelle lagune costiere e anche nelle acque dolci. Si sposta sul fondo camminando sui raggi liberi delle pettorali e tenendo le pettorali distese su di un piano orizzontale. Ho potuto osservare una curiosa manovra che compie quando è disturbata per sfuggire al pericolo. Sempre restando aderente al fondo, compie un percorso molto breve ma a figura di 8 camminando sulle pettorali e smuovendo la coda in modo da sollevare la sabbia del fondo. In questa manovra trova il sistema di seppellirsi completamente, poiché appena la sabbia si è rideposta, l’animale è sparito. Emette inoltre un curioso rumore, una specie di grugnito o di brontolio, anche quando è tirata fuori dell’acqua, facendo vibrare, a mezzo di appositi muscoli, le pareti della vescica natatoria.

 

Riproduzione della Gallinella

E’ l’unica specie di Triglide, almeno per quanto è oggi noto, che si riproduce nei mesi invernali (Dicembre-Febbraio). Le uova sono pelagiche e sono ben conosciute, così come gli stadi larvali e post-larvali. In questi ultimi i tre raggi liberi delle pettorali sono ancora uniti agli altri con la membrana interradiale.

Nutrizione della Gallinella

Come l’altra specie, ha una nutrizione formata dall’ 80% circa da crostacei di cui il 70% è costituito da decapodi rettanti e natanti (Gamberi del gen. Pontophilus e granchi del gen. Goneplax). In misura molto minore i misidacei e gli altri crostacei. I pesci costituiscono circa il 17% del suo nutrimento, soprattutto le specie del gen. Callionymus.

Acquari

Si acclima molto facilmente in acquario, anche se catturata come stadio post-larvale (15/25 mm.). Nell’acquario di Napoli Lobianco osservò anche la deposizione di uova galleggianti. Flover riporta di un esemplare vissuto nell’acquario di Londra 6 anni e nove mesi.

Pesca della Gallinella

La pesca della Gallinella a livello sportivo viene fatta in principal modo con i palamiti, ma spesso anche a bolentino possono essere effettuate delle belle catture.

 

Dimensioni della Gallinella

E’ forse la specie che raggiunge le maggiori dimensioni essendo state riportate catture di esemplari di 65 cm. di lunghezza e oltre 6 kg. di peso.

 

Distribuz. Geografica della Gallinella

E’ ugualmente abbondante nel Mediterraneo che nell’Atlantico orientale dove è nota dalle coste britanniche fino a quelle del Senegal. E’ diffusa in tutto il Mediterraneo, compreso il Mar di Marmara, il Mar Nero e il Mare di Azof.
Comune su tutte le nostre coste specialmente nell’Adriatico dove i giovani sono comunissimi.