La prima e già matura testimonianza della fioritura settecentesca delle cucine regionali italiane. Il curatore evidenzia ascendenze e prestiti culturali, soprattutto francesi, e individua i tratti di una nascente tradizione culinaria piemontese ormai conscia della propria identità. Libo unico e raro, questa edizione è introvabile, del 1784 presso Beltramo Antonio Re Libraio sotto i portici della città di Torino all'epoca. Ne arricchisce il valore il pieghevole interno, intatto come tutte le pagine presenti senza alcuna mancanza, anzi, nelle pagine iniziali vi è un'aggiunta di alcune note culinarie, una testimonianza di uno chef dell'epoca: Silvestro Cavallito che ha utilizzato questo antico libro nella sua cucina, egli era un amico stretto del rinomato Chef Auguste Escoffier, cuoco dei re e re dei cuochi all'epoca (vedere foto delle note scritte a mano). In-12° (mm 155x90). Pagine 467, [1] di avviso dell'Autore con 2 figure raffiguranti una Tavola di 16 coperti e una Tavola di 26 coperti, incise in legno fuori testo al recto e al verso di una tavola più volte ripiegata. Vignetta xilografica al frontespizio raffigurante un cinese paffuto e assiso. Esemplare con molte fioriture e con una gora nel margine superiore delle carte dei fascicoli N-V. Legatura coeva