L’attore americano non ha saputo resistergli e ha intinto per sbaglio gli asparagi nella salsa bernese, a base di dragoncello, anziché nella mousseline, com’era previsto dal copione. A parte questo aneddoto che lo vede protagonista, il dragoncello è noto nelle arti magiche anche per un altro motivo: pare che abbia il potere di conquistare la persona amata.
Da quando nel 1986 Gualtiero Marchesi scrisse che il dragoncello è a torto poco conosciuto e utilizzato in Italia, questa pianta si è diffusa sempre di più nelle cucine. Scrisse che “lasciato insaporire in una salsa alla crema si presta ad accompagnare pollame o vitello; tritato invece può aromatizzare uova e omelette, ed è uno degli ingredienti fondamentali della classica salsa bernese”. Spesso magari hai pensato anche tu di utilizzarla senza sapere come: ecco quali sono le sue caratteristiche principali.
Ha un aroma fine e penetrante, assai particolare, che ricorda un po’ l’anice, con alcune note di menta e sedano. L'uso del dragoncello essiccato è sconsigliato poiché perde molto, mentre fresco risulta molto più intenso. Un buon consiglio per conservare l’aroma delle foglie del dragoncello è tritarle e congelarle. Così potrai sempre utilizzarlo per insaporire formaggi, burro, aceto e grappa e prenderlo in considerazione per piatti di pesce, arrosti, salse e frittate, come nella ricetta che ti proponiamo, perfetta per l’inizio della primavera.
Ingredienti per 4 persone:
- 8 uova
- 60 g di erbette (dragoncello, cerfoglio, erba cipollina, prezzemolo)
- 50 g di grana
- burro, sale e pepe
Procedimento:Sbattete le uova per far amalgamare tuorlo e albume. Aggiustate di sale e di pepe. Incorporare qualche fiocchetto di burro che renderà la frittata più morbida. Aggiungete le erbe fini triturate e il grana grattuggiato. Poi fate sfrigolare 50 g di burro in padella, versate le uova e alzate la fiamma mescolando continuamente con una forchetta e muovendo la padella su e giù sul fuoco in modo che la cottura sia omogenea. Scegli un vino bianco molto secco in accompagnamento, come una Vernaccia di Serrapetrona. E buon appetito!
Testi di Giulia Ubaldi