Biologo marino racconta fondali di Coreca e incontro con torpedine ocellata e cavalluccio marino

collage_432a1.jpg

Amantea - Il biologo marino, Luciano Bernardo, racconta, anche quest’anno, il suo viaggio nei fondali della Calabria. Questa volta ha fatto tappa a Coreca.

“Una piccola insenatura dove la mattina l'acqua si colora di blu cobalto che contrasta con il verde degli scogli affioranti. Su uno di questi, sostava un uccellino dalla livrea sgargiante. Era un martin pescatore, di solito frequentatore di corsi e lagune d'acqua dolce. Coreca - prosegue - sembra uscita dalla mano ispirata d'un pittore, ma ne esiste un'altra più nascosta e ancora più bella, accessibile a tutti coloro che vogliano semplicemente indossare una maschera per entrare nei suoi suggestivi fondali. Per raccontare cosa c'è sott'acqua a Coreca non basta un articolo, ci vorrebbe un libro illustrato. Già nei primi metri si osservano occhiate, marmore e, da qualche tempo, anche il carango mediterraneo (una via di mezzo tra un sugarello e una leccia).  Sul fondo sabbioso non mancano tracine e pesci lucertola. Più avanti il fondo diventa misto ed è possibile scorgere simpaticissimi polpi, murene e qualche piccola e ormai rara nacchera (Pinna nobilis). Sulle pareti degli scogli ci sono lumachine colorate e spirografi. Tutt'intorno, nuotano castagnole, boghe e piccole ricciole sempre a caccia di prede".

fondale_b3f83.jpg

"La laguna di Coreca - precisa - può però regalare anche incontri "speciali" come quelli con il cavalluccio marino e la torpedine ocellata.  Il cavalluccio marino (Hippocampus guttulatus) l'ho visto per puro caso. Ero sceso per fotografare una bavosa poggiata sul cordame ancorato al fondo e c'era anche lui. Mi sono avvicinato e ha afferrato il mio dito con la sua coda prensile, come la mano di un bambino. Era una femminuccia, riconoscibile per gli anelli ossei  visibili nella zona addominale, mentre nei maschi  sono coperti da una sorta di marsupio dove la femmina deporrà le uova nel periodo riproduttivo. Gravidanza dunque al maschile per questo, a dir poco, insolito e spettacolare pesce, purtroppo sempre più raro nei mari italiani".

coreca_3e255.jpg

"Per quanto riguarda la torpedine ocellata - aggiunge ancora - c'è voluto invece un buon colpo d'occhio. Era completamente infossata (diventa attiva di notte) e dall'alto di un fondale di circa 3 metri si notavano solo una lieve linea arcuata e 2 forellini utilizzati per respirare.  Ho smosso la sabbia e s'è palesata, in tutta la sua bellezza.L'ho però infastidita, perché si è sollevata dal fondo e ho rischiato di ricevere la scossa. Le torpedini, infatti, hanno la caratteristica di emettere scariche elettriche per tramortire le prede o per difesa attraverso 2 organi posti ai lati del corpo. Insomma, poteva diventare un incontro "elettrizzante". Delle 3 specie che vivono nel Mediterraneo, la torpedine ocellata (Torpedo torpedo) si riconosce immediatamente dai 5 ocelli azzurri bordati di nero. Vi lascio però alle immagini che dicono più delle parole".

© RIPRODUZIONE RISERVATA