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Verdesca

La verdesca, altrimenti chiamata squalo azzurro, è per l’appunto uno squalo che porta il nome scientifico di Prionace glauca. Il loro ambiente è quello oceanico, preferibilmente con il clima temperato o mediterraneo, e possono vivere fino ad una profondità pari a 400 metri.

Si trovano in tutti gli oceani e si possono avvicinare a tutti i continenti, eccezion fatta per l’Antartide che presenta un clima non idoneo per lo sviluppo della verdesca. Una caratteristica importante che la riguarda, e che è particolare per appartenere ad uno squalo, riguarda il fatto che potrebbe essere definito migratore visto che non teme affatto gli spostamenti, ma al contrario fanno inevitabilmente parte della sua vita.
Difatti affronta abitualmente lunghe distanze: una delle “tratte” compiute dalla verdesca che vengono maggiormente registrate ed osservate, sono quelle che partono dal New England per arrivare in Sudamerica.

Dal punto di vista della riproduzione è un animale piuttosto produttivo: la verdesca è ovovivipara e, al termine della gestazione, che può durare anche un anno, possono nascere anche 150 avannotti (anche se come sempre accade in questi casi, non tutti riusciranno a sopravvivere e a raggiungere la maturità).

Lo squalo azzurro è più preda che predatore: gli unici esemplari che mettono a rischio la sua sopravvivenza sono le orche, se escludiamo l’essere umano. La sua alimentazione è costituita principalmente da calamari, ma la verdesca non disdegna avannotti, mammiferi marini anche in avanzato stato di decomposizione, gamberi, granchi, merluzzi e, molto più raramente (se proprio non si trova altro da mangiare!) lo squalo azzurro può mangiare anche del tonno.

Non è uno squalo aggressivo verso l’uomo: soltanto 13 attacchi sono avvenuti ad opera sua, numero vertiginosamente basso se paragonato ai 15-20 milioni di esemplari che vengono uccisi ogni anno dall’uomo per la pesca.

In considerazione di tali numeri, la verdesca sta per entrare nell’elenco delle specie a rischio di estinzione.