Saraghi e occhiate dalla scogliera con la bolo

La passione per la bolognese coinvolge sempre più adepti. Lo notiamo dalle visite del portale, sempre in crescita e con riferimenti puntuali alla tecnica di origine emiliana, esportata in ambiente salato, che col tempo ha saputo regalare risultati insperati e grandi soddisfazioni. Ciò accadeva negli anni '80. Ora le cose sono cambiate, la bolognese è sempre più dinamica ed eclettica col suo spirito di eleganza e raffinatezza, pronta a combattere con prede astute, scattanti e di pregio. Talvolta, però, la scogliera regala piccole emozioni a poco prezzo, come il tira e molla con occhiate e piccoli saraghi, tra i quali c'è sempre il big in agguato. Durante una giornata di fine luglio, molto uggiosa e dall'animo autunnale, siamo stati a pesca dalla scogliera alta, alternando momenti di pesca a fondo ad intervalli presso gli strati più superficiali. Le sorprese non sono mancate e le catture, con tanti esemplari in nassa in meno di tre ore di pesca, hanno decretato l'affidabilità della tecnica col pallettone già descritta in passato su Pescanet, vero punto di riferimento per chi cerca l'innovazione tecnologica da applicare alle proprie lenze.

 

Profilo alieutico: saraghi e occhiate

Il sarago è un pesce appartenente alla famiglia degli sparidi. Vive lungo le coste dell'Adriatico, Tirreno (con gli esemplari più grossi) e Ionio con buona distribuzione a ridosso dei promontori. Frequenta ambienti rocciosi, prediligendo i classici habitat della scogliera, con buche e anfratti. Solitamente la pezzatura apprezzabile parte dai 100 grammi fino a giungere al chilo e mezzo di peso. Le specie più conosciute sono: sparaglione, fasciato, reale, pizzuto, maggiore. Tutte queste presentano un corpo tondo, abbastanza compreso, con la livrea argentata, striature nere sui dorsi e macchia nerastra prima della coda. L'occhiata è un pesce con una fisionomia simile al sarago (entra anch'essa nella famiglia degli sparidi) ed è diffusa in tutte le acque italiane, lungo coste rocciose e insenature naturali o portuali. Ha una forma quasi ovale, snella e con un corpo schiacciato, con occhi grandi e bocca tonda, con mascella inferiore pronunciata. La livrea è argentata, con una striatura nera che la percorre lungo i fianchi ed una macchia nera a ridosso della corda. Le sue dimensioni sono variabili tra i 5 cm (le più piccole e simpatiche) a 15/20 cm per il mezzo chilo di peso. Diversamente dal sarago che vive una vita solitaria, l'occhiata è solita animare folti branchi.

 

Montatura per la pesca a saraghi e occhiate con la bolognese

L' occhiata e il sarago possono essere insidiati a fondo, con una lunga bolognese di 7/8 metri, utile per posizionare la nostra esca ad un palmo dal fondale. Ma il pesce non vive solo negli strati più profondi. Spesso si alza e colonizza la "mezz'acqua" ed è qui che dobbiamo puntare per fare incetta di pinnuti! Prima di tutto organizziamo la lenza, quella col pallettone. Non quelli da 10/15 grammi tipici del Nord Italia, bensì sfere di piombo più piccole, da 1,5 a 3 grammi, come già spiegato in un altro articolo a cura del sottoscritto.

 

Montiamo un galleggiante di di 3 grammi a goccia o carota, a seconda della corrente e condizioni del mare che, in estate, è spesso velato o leggermente mosso. Infiliamo un pallettoncino di piombo da 1,50 gr. In 150 cm di lenza distribuiamo una spallinata irregolare, con una chiusura man mano che si sale per aprirsi verso la girella, per un totale di 1,50 grammi (50% sul piombo - 50% sulla montatura). In alcuni casi, quando usiamo pallini piuttosto piccoli, è necessario bloccare il pallettone con un bulk,. Impostiamo il terminale corto, da 50/60 centimetri, per avvertire le abboccate con una maggiore sensibilità. Il terminale lungo, invece, avrebbe lo scopo contrario, cioè spegnere le segnalazioni di abboccata, rallentando l'azione di pesca. Eventualmente allungatelo fino a 100/120 centimetri se non doveste registrare mangiate. Sempre relativamente al terminale, consiglio monofili robusti e con una percentuale di fluorocarbonio totale o quasi. Il fluorocarbon è un'invenzione giapponese. Si tratta di un monofilo rigido, con una bassa percentuale di allungamento rispetto al nylon tradizionale ed una percentuale di invisibilità molto alta, utilissima in caso di acque cristalline. Due sono i modelli testati in questo articolo, il T.D. Brave della Daiwa nella misura del 0,155 ed il Più Più Tubertini. La scelta dell'amo è ricaduta su due modelli specifici, di ottima qualità e penetrazione infallibile: il serie 7 ed il serie 19 di Tubertini, dalla forma tonda e con punta molto affilata, ideali per l'innesco del bigattino a ciuffo.

 

La migliore pastura per il sarago e l'occhiata

Il pesce non mangia obbligatoriamente a fondo. Occhiate e saraghi, spesso, si muovono ed effettuano un saliscendi. Per obbligarli a stazionare a mezz'acqua suggerisco di pasturare copiosamente. Durante la battuta di pesca mattutina ho pasturato con un composto al formaggio, misto a pane grattugiato. La Ellevi Superficie Formaggio ha espletato correttamente il suo compito, generando una nuvola intensa a circa 3/4 metri. Per generare un impasto compatto ma che al tempo stesso si disperda senza lasciare grumi, consiglio di aggiungere bigattini e un po' di quarzite finissima. Alcuni aggiungono aminoacidi o ammoniaca. Il primo è utile per dare ancor più sapore alla pastura, la seconda invece permette l'esplosione quasi istantanea in acqua, allo scopo di disgregare la palla di pastura nel minor tempo possibile. Lascio liberi gli esperimenti, ciò che conta è aver dettato le basi.

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

Articoli consigliati

I migliori articoli dall'archivio di Pescanet